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I CONSUMATORI VOGLIONO PIÙ SOSTENIBILITÀ ANCHE QUANDO ACQUISTANO ONLINE

By 3 Agosto 2021Gennaio 3rd, 2024No Comments
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3 minuti

Il 5 giugno si è festeggiata la Giornata Mondiale dell’Ambiente che quest’anno ha avuto come tema “il ripristino degli ecosistemi”, un tema molto sentito anche quando si parla di commercio elettronico.

Come sappiamo l’eCommerce continua a crescere e le opzioni di consegna si evolvono sempre più, per questo diventa necessario porsi qualche domanda sulla sostenibilità ambientale di questa modalità di acquisto. Consegna veloce, nello stesso giorno, a tre giorni: le diverse opzioni sono uno degli strumenti che le aziende di spedizioni adottano per differenziarsi dai loro concorrenti, ma i consumatori cosa ne pensano?

Quasi sette italiani su dieci si definiscono sempre più attenti alle questioni ambientali e quasi otto su dieci ritengono che le aziende debbano considerarle all’interno del proprio business. Questi dati, rilevati dall’istituto di ricerca Ipsos, inquadrano come la sostenibilità sia entrata nelle scelte di acquisto dei consumatori italiani, in linea con quanto avvenuto in quasi tutto l’Occidente. Prodotti a filiera corta, distinti dai concorrenti per avere un marchio “eco-label” o per essere “equi e solidali” sono ormai sempre più diffusi e sempre più gettonati. La loro vendita passa spesso dalla distribuzione online, l’eCommerce, quindi, sta affiancando, e in alcuni settori superando, i luoghi fisici d’acquisto.

È tutta una questione di fiducia, questo è quanto si evince dal rapporto pubblicato da Nielsen dal titolo “L’imperativo della sostenibilità”, nell’ambito del quale sono stati interpellati 30.000 consumatori provenienti da 60 paesi differenti, fra i quali figura anche l’Italia. La ricerca mostra che per i consumatori la fiducia in un’azienda o in un marchio è la più grande motivazione per l’acquisto e un impegno a favore della sostenibilità è sempre più il modo giusto per ottenere questa fiducia.

Offerte e prezzo sono sicuramente tra i fattori principali che spingono i consumatori a fare acquisti online, ma disponendo, oggi, di un’ampia scelta è necessario che i rivenditori guardino anche ad altri elementi se vogliono rimanere competitivi.

La competitività passa anche dalla sostenibilità. Se la comodità resta un cardine dell’eCommere, il 76% dei consumatori italiani afferma che opzioni di consegna sostenibili sono importanti quando scelgono da chi fare acquisti, questo è quello che di evince dai dati raccolti in un inedito report di Ups.

Per rispondere alle richieste dei clienti e all’ ONU, le aziende si stanno prodigando, quindi, per una green economy. C’è un aumento del 70% delle ricerche su internet riguardanti il tema della sostenibilità, il 43%, però, riguarda il timore di come la crescita dell’eCommerce possa danneggiare l’ambiente, mentre il 63% dei consumatori afferma di preferire acquistare da aziende che comunicano il loro impatto ambientale. Il 76% inoltre, crede la responsabilità di un cambiamento, non sia dei governi ma delle aziende. Un maggiore coinvolgimento era inevitabile, secondo i dati raccolti sull’eCommerce in Italia della Casaleggio e Associati.

Ma gli eCommerce sono pronti a rispondere a queste richieste?

L’impatto ambientale degli eCommerce è evidente in modo particolare nel campo degli imballaggi e dei trasporti. La crescita dei consumi online determina la necessità di dover imballare i prodotti e questo fa aumentare il consumo di plastica e parti di scarto.

Esistono già oggi diverse opzioni che i rivenditori possono adottare per essere più sostenibili, anche al momento di inviare le loro merci ai clienti. A livello logistico bisogna evidenziare che la grande differenza tra acquisti fisici e acquisti online riguarda soltanto quello che viene definito “ultimo miglio” della consegna. Entrambe le modalità di acquisto, infatti, implicano il trasporto di persone e prodotti ma, nel caso dell’eCommerce la consegna degli ordini può essere effettuata in modo molto più efficiente, limitandone l’impronta ambientale.

Per rendere sostenibile il proprio eCommerce, un’azienda può quindi, innanzitutto, adottare politiche di rispetto ambientale, aggiornando i valori del proprio brand in termini etici, ad esempio, partecipando a progetti di compensazione delle emissioni di CO2. In secondo luogo, può adottare soluzioni concrete che spesso saranno utili anche a ottimizzare i costi aziendali, per esempio riducendo gli sprechi energetici o la scelta di prodotti a basso consumo.

L’altra grande sfida riguarda gli imballaggi usati nelle spedizioni. Il packaging dovrebbe essere composto da un solo materiale riciclabile, con pesi e dimensioni ridotti.

Insomma, come si può ben comprendere l’obiettivo di limitare sprechi e rifiuti non dovrebbe comunque riguardare solo la distribuzione ma l’intera organizzazione, proposito sicuramente ambizioso ma importante sia per vincere la concorrenza, sia per preservare il nostro pianeta. NON C’È UN PIANO B

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