Le imprese del settore Ict guardano con responsabilità alla digitalizzazione del Paese e vogliono fare la loro parte mettendo a disposizione tecnologie, competenze, visioni. Creare valore oggi con il digitale significa aprire l’Italia al futuro, costruendo un paese più efficiente, semplice, trasparente, competitivo, inclusivo, capace di offrire nuove opportunità di crescita e lavoro a tutti” ha detto Agostino Santoni, presidente di Assinform . Il Rapporto Assinform 2015, presentato la scorsa settimana ad EXPO, ha evidenziato una crescita incoraggiante degli investimenti in ICT da settori importanti dell’economia italiana. L’industria manifatturiera fa registrare nel 2014 +0,6% (a il dato era -7%); le banche ci credono facendo segnare +1,1% in un anno (era -0,8% il dato nel 2013); le assicurazioni fanno segnare investimenti in positivo, +1,5% (-3,6% il dato del 2013); e poi utility +1,8% (+0,6% nel 2013); Tlc e media + 0,9% (-0,2% nel 2013); infine viaggi e trasporti + 0,8% (era -5,7% il dato del 2013). Purtroppo questa tendenza è però riservata soprattutto alle medie e grandi imprese italiane. Lo stesso non si può dire per il settore pubblico, che pur dovendo seguire precise leggi fa infatti registrare dei cali sostanziosi: PA centrale nel 2014 è di -2,6% (era dell’-11,6% il dato del 2013), quello della PA Locale è di -2,1% (-7,1% nel 2013) e quello della Sanità è di -2,2% (-4,6% nel 2013). dati che dimostrano quanto ancora c’è da fare nel pubblico. Altro dato in crescita è quello del mercato del Cloud che fa registrare un + 37.4% con un valore di oltre 1 miliardo di euro e quello dell’IoT che solo nell’ultimo anno è cresciuto del + 13,3% pari a circa 1,620 milioni di euro. Il rapporto, con specifico riferimento al nostro paese, segnala tre fattori che possono rappresentare una leva importante per una ripresa significativa e stabile della crescita del mercato. Il primo deriva dell’evidenza che le aziende italiane stanno cominciando a investire in modo sempre più intensivo, con un atteggiamento meno sperimentale ed episodico, in piattaforme e soluzioni digitali per aumentare il loro grado di competitività, abilitare la loro trasformazione e la loro capacità di collocarsi all’interno di filiere e catene del valore sempre più lunghe e complesse al fine di interagire con un cliente sempre più digitale. E a questo proposito va segnalato un secondo fattore di crescita rappresentato dalla digitalizzazione spontanea di individui e famiglie, proseguita in modo consistente nel 2014 anche in Italia. Il terzo è un fattore relativo al ruolo della domanda e delle politiche pubbliche che possono ricevere un particolare impulso dalla recente approvazione del Piano per la Banda Ultralarga e il Piano per la Crescita Digitale da parte dell’Agenzia per l’Italia Digitale. (ZerounoWeb)