Ogni anno le interazioni con i nostri dispositivi digitali cambiano e si evolvono. Diventa più facile e veloce interagire con la tecnologia, sia che si tratti di iscriversi a un sito web o a un’applicazione istantaneamente con il nostro account Facebook o di effettuare un acquisto con un solo click. La semplificazione dell’esperienza utente mantiene costante l’evoluzione dell’esperienza tecnologica.
Chi vende online non sempre comprende quanto “facile e veloce” sia essenziale per l’esperienza digitale dei clienti, infatti, il web è pieno di user experience negative in cui gli utenti devono girare in tondo per trovare ciò di cui hanno bisogno. Meno gli utenti hanno da fare, più saranno felici, e maggiore sarà la probabilità che abbiano voglia di ritornare a quella situazione. Ecco perché, l’obbiettivo di chi vende online dovrebbe essere quello di ridurre i click in ogni parte dell’esperienza di shopping online – dall’iscrizione al check-out.
Ma l’efficacia di un eCommerce si misura in click?
Questo no, ma il dato è sicuramente un primo indicatore numerico per verificare la validità della User Experience offerta.
Dall’inizio dell’anno, solo in Italia si sono registrati due milioni di nuovi consumatori e nel mondo il settore crescerà fino al 55% nel corso del 2020, secondo AGI, un aumento di traffico totalmente inaspettato, che ha messo a dura prova tutti gli eCommerce e la loro capacità di adeguare l’esperienza utente alle nuove esigenze degli utenti.
Secondo l’ultima ricerca di App-Quality, che ha analizzando tredici tra i principali fashion eShop disponibili anche in Italia, i click necessari per acquistare un vestito online sono compresi tra 15 e 25, e solo in sei su tredici eCommerce analizzati, è possibile portare a termine il proprio shopping con una decina di passaggi al massimo.
Chi compra online non vuole fare i salti mortali per confermare gli acquisti. Più semplice è il processo di acquisto, meglio è.
Il risultato della ricerca è incoraggiante e l’obiettivo è chiaro: minimizzare il numero di click che portano alla conversione. In questo contesto, la quantità di click necessari all’internauta per acquistare un prodotto nella pagina di pagamento diventa un fattore chiave da non sottovalutare. Se con pochi click non si riesce ad accedere al carrello o alla pagina di “conferma acquisto”, il cliente abbandona.
Secondo la regola di Jeffrey Zeldman i clienti si sentono frustrati e spesso abbandonano l’eCommerce se non riescono a trovare le informazioni di cui hanno bisogno entro tre click.
Non importa che si tratti dell’iscrizione a una newsletter , dell’accesso all’area riservata di un sito o della chiusura, appunto, di un carrello su un fashion eCommerce: se per portare a termine l’azione sono necessari più di tre click, la probabilità che l’utente rinunci a farlo diventa decisamente alta.
Questo è uno dei pochi motivi per cui l’ottimizzazione della pagina di destinazione e della pagina di
pagamento è importante per l’intera ottimizzazione del sito eCommerce.
Lo “spazio di manovra”, dunque, è ancora piuttosto ampio, soprattutto nel settore dell’elettronica di consumo dove il numero di click che separano il “journey” più breve da quello più lungo sono quasi 20. Insomma, le aziende possono ancora limare diversi dettagli, e molti click, per rendere l’esperienza d’uso delle loro piattaforme eCommerce di gran lunga più semplice e veloce.
Altro dato interessante è quello rilevato dalla ricerca di Baymard per cui un processo di checkout troppo lungo o complesso è il motivo del 21% del tasso di abbandono del carrello.
Tutto questo, quindi, ci porta all’inevitabile conclusione che in un futuro prossimo, per puntare sulle vendite online sarà indispensabile progettare una customer experience perfetta e perfettamente soddisfacente che preveda un basso numero di click all’acquisto, senza trascurare il fattore emotivo ed esperienziale.