
L’e-commerce sta vivendo una trasformazione senza precedenti, con una crescente esigenza di flessibilità, scalabilità e innovazione tecnologica. Per molte aziende, la piattaforma su cui si basa il proprio negozio online rappresenta un asset strategico: una scelta errata può limitare la crescita e aumentare i costi operativi.
Il replatforming, ovvero la migrazione da una piattaforma e-commerce a un’altra, non è una decisione da prendere alla leggera. Questo processo può comportare costi, complessità e rischi, ma anche opportunità significative se affrontato nel modo corretto.
Quando è il momento di cambiare piattaforma?
Secondo il report di Casaleggio Associati, ci sono quattro principali motivi per cui un’azienda dovrebbe considerare il replatforming:
1. Performance e sicurezza
Se il tuo e-commerce soffre di lentezza nel caricamento, problemi di sicurezza o una scarsa user experience, il replatforming potrebbe essere la soluzione. Un sito lento può portare all’abbandono dei carrelli e a un calo delle conversioni. Inoltre, con l’aumento degli attacchi informatici, la sicurezza deve essere una priorità.
2. Crescita e scalabilità
Le esigenze di un e-commerce cambiano nel tempo. Se il volume di ordini aumenta e la tua piattaforma attuale non riesce a gestirlo, rischi di perdere opportunità di business. Secondo i dati del report, superare il milione di euro di fatturato o le 50 spedizioni giornaliere spesso richiede un sistema più avanzato per la gestione degli ordini e della logistica.
3. Cambiamenti nella governance aziendale
Un cambio di governance, l’ingresso di nuovi investitori o l’integrazione con nuovi sistemi aziendali possono rendere necessaria la migrazione verso una piattaforma più adatta alle esigenze della nuova struttura societaria. Questo è particolarmente rilevante per le aziende che vogliono passare da un modello CapEx a un modello OpEx più sostenibile.
4. Evoluzione del modello di business
Se la tua azienda sta espandendo le operazioni a nuovi mercati, introducendo nuovi canali di vendita o adottando un modello marketplace, potrebbe essere necessario un sistema che supporti la multicanalità e le transazioni B2B.
I costi del replatforming: cosa considerare
Passare a una nuova piattaforma e-commerce non significa solo acquistare un software, ma implica una serie di costi diretti e indiretti. Secondo il concetto di Total Cost of Ownership (TCO), bisogna considerare:
- Costi iniziali: sviluppo, integrazione con ERP e CRM, personalizzazioni, SEO e UX design.
- Costi operativi: hosting, manutenzione, supporto tecnico, aggiornamenti di sicurezza.
- Costi nascosti: tempi di implementazione, formazione del team, possibili downtime e perdita di dati.
Una valutazione completa dei costi consente di fare una scelta consapevole e ottimizzare il ritorno sull’investimento (ROI).
Come affrontare il replatforming in modo strategico
Per minimizzare i rischi e massimizzare i benefici del replatforming, è fondamentale seguire una strategia ben definita:
- Definire obiettivi e KPI: stabilire le metriche di successo per valutare l’efficacia del cambiamento.
- Analizzare le esigenze aziendali: individuare le funzionalità necessarie per supportare la crescita.
- Confrontare le piattaforme: valutare pro e contro delle diverse soluzioni in termini di flessibilità, costi e scalabilità.
- Pianificare il passaggio: creare un piano dettagliato per evitare interruzioni di servizio.
- Monitorare le performance post-migrazione: ottimizzare il nuovo sistema sulla base dei dati raccolti.
Prepararsi al futuro del proprio e-commerce
Il replatforming è un passaggio cruciale per garantire la crescita e la competitività del proprio e-commerce. Pianificare attentamente questa transizione permette di evitare errori costosi e di migliorare la customer experience, ottimizzando al tempo stesso le risorse aziendali.
Se vuoi capire se è arrivato il momento di cambiare piattaforma e quale soluzione fa al caso tuo, contattaci per una consulenza personalizzata.