I Big Data sono una grande opportunità di sviluppo, oggi, ma sopratutto sono un grande rischio per tutte quelle aziende che continuano ad ignorarli.
Le ultime stime arrivano dall’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence della School Management del Politecnico di Milano. E descrivono uno scenario abbastanza ondivago. Secondo lo studio, nel 2015 il mercato degli Analytics in Italia cresce del 14%, raggiungendo un valore complessivo di 790 milioni di euro, composto per l’84% da Business Intelligence e per il 16% da Big Data. La crescita della parte Big Data, seppure ancora marginale nei volumi, risulta tuttavia molto più robusta rispetto a quella del Business Intelligence (+11%), con un tasso annuo del +34%.
Analizzando il mercato degli Analytics per settore si scopre come nel 29% dei casi sia diffuso nelle banche e nel 21% dall’industria, seguiti da telco e media (14%), fa PA e sanità (9%), altri servizi (8%), GDO (8%), utility (6%), assicurazioni (5%). Il tasso di crescita maggiore però riguarda assicurazioni, banche, telco e media con tassi di crescita tra il 15% ed il 25%, seguiti da utility, GDO, servizi.
Nel 2016 sarà il 44% delle aziende che li utilizzeranno, il problema più grosso riscontrato e avere le competenze per la gestione e quindi l’analisi. E’ forse una delle più grandi sfide organizzative che si trovano ad affrontare le aziende, nel processo di digitalizzazione.
La ricerca sottolinea che in nessuna organizzazione sono usati a regime in tutti gli ambiti, nel 17% sono usati a regime, nel 56% non ci sono ancora progetti, nel restante 27% dei casi si è in una fase di pilota.
Si evince quindi che c’è ancora molto da lavorare.