Il transato Ecommerce B2B vale 310 miliardi di euro, cresce del 19% ma pesa solo per il 14% degli scambi complessivi pari 2.200 miliardi di euro, questo è quanto ha rilevato la ricerca dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica & E-Commerce B2B del Politecnico di Milano.
L’uso di strumenti digitali nelle interazioni tra le imprese (B2B) è quindi cresciuta del 19% nel 2016, un valore sicuramente significativo ma ancora piccolo rispetto a tutti gli scambi complessivi che ogni giorno avvengono tra le nostre aziende. La ricerca ha analizzato la “Filiera delle filiere” ovvero oltre 5 milioni di imprese italiane dove la maggior parte dei volumi gestiti tramite soluzioni digitali si concentra tra produttori e rivenditori – il 50% dell’Ecommerce B2B -, mentre il 30% riguarda produttori-fornitori e il restante 20% si divide tra grossisti e rivenditori e tra produttori e grossisti.
Complessivamente, sono 120mila le imprese che hanno adottato soluzioni di E-Commerce B2B nel 2016, il 20% in più rispetto all’anno precedente, più che raddoppiate nell’ultimo quinquennio 2011-2016.
In percentuale, oltre la metà delle grandi imprese e il 26% delle PMI utilizza già strumenti di e-commerce B2B.
Cresce anche lo scambio elettronico di dati (EDI), con oltre 150 milioni di documenti (+36% rispetto al 2015) scambiati da 12.000 imprese, in crescita del 9%. Si contano 430 Extranet e Portali B2b in Italia che connettono 120.000 organizzazioni per lo scambio di documenti del Ciclo dell’Ordine.
Le soluzioni di E-commerce B2B si estendono dall‘eProcurement (che comprende i processi di ricerca, qualificazione e certificazione fornitori, negoziazione su strumenti digitali ed eCatalog), ai processi operativi di eSupply Chain Execution (fasi logistiche, commerciali, amministrative e contabili), fino ai Processi collaborativi di eSupply Chain Collaboration (pianificazione, sviluppo nuovi prodotti, gestione della qualità). Circa il 75% del valore dell’eCommerce B2B fa riferimento ad applicazioni di eSupply Chain Execution perché le imprese negli ultimi anni si sono concentrate soprattutto su strumenti per il recupero di efficienza e riduzione degli sprechi attraverso l’adozione di soluzioni di Digitalizzazione del Ciclo Ordine-Consegna-Fatturazione-Pagamento.
Essere Digitale quindi implica anche essere e sentirsi parte di un ecosistema significativamente più esteso rispetto alla propria organizzazione, questo è quello che traspare dalle interviste e dai dati rilevati.
La ricerca evidenzia in fine che il 60% delle grandi imprese ha indicato tra le priorità di investimento per i prossimi tre anni progetti digitali a supporto del ciclo Order-to-Pay, e dei processi interni (Gestione Elettronica Documentale, Conservazione Digitale). Tre imprese su 4 dichiarano tra le priorità almeno un progetto collaborativo (Marketing o Monitoraggio della Supply Chain). Prioritarie solo per un’impresa su 5, invece, le soluzioni di eProcurement.