L’obbligo di fatturazione elettronica è realtà e le aziende italiane sono già pronte: solo 5% di grandi imprese e 9% di pmi non sa come organizzarsi o non ne è a conoscenza. Positive anche le aspettative: il 50% delle grandi imprese e il 34% delle pmi percepiscono l’obbligo come un’opportunità per ottimizzare i processi aziendali, mentre il 13% delle grandi imprese e il 14% delle pmi lo vedono come un aiuto per combattere l’evasione fiscale.
Tale misura, pensata in primis per contrastare l’evasione Iva e stimolare l’ancora scarso ricorso alle fatture elettroniche fra privati, potrebbe anche spingere ulteriormente l’adozione di strumenti digitali nelle transazioni fra imprese, in crescita da diversi anni, ma con un peso del 15% sugli scambi tra aziende, questo è quanto si evince dalla ricerca dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b della School of Management del Politecnico di Milano.
Sono 130mila le imprese che nel 2017 hanno adottato soluzioni di eCommerce B2B; queste sono connesse da 470 Extranet che supportano le relazioni con clienti (40%), fornitori (56%) o entrambi (4%). Il 14% delle Extranet attive è utilizzato anche per gli scambi commerciali con l’estero. Cresce anche l’uso di sistemi EDI (Electronic Data Interchange) per lo scambio elettronico di documenti, con 165mila documenti (+10%) scambiati da 13mila imprese (+8%), di cui un terzo sono fatture.
Accanto alle tecnologie come EDI ed Extranet, ne stanno emergendo anche altre più flessibili e innovative dal punto di vista organizzativo, come quelle in modalità Software as a Service, usate dal 23% delle imprese nelle relazioni con i fornitori (sistemi EDI e Extranet sono adottati dal 25% e dal 22%), e dal 15%, nei rapporti con i clienti (contro il 18% EDI e il 18% Extranet).
Nel 2017 queste 13mila imprese hanno scambiato tra loro 165 milioni di documenti (+10% in un anno): il tipo più scambiato è la fattura (30% del totale dei documenti in EDI, +10%), seguito dall’ordine (18%, +7%) e dall’avviso di spedizione (13%, +8%).
Le Extranet censite in Italia dall’Osservatorio sono 470, contro le 430 del 2016. Il settore in cui sono più diffuse è il metalmeccanico (12% delle Extranet attive), seguito da largo consumo (11%), automobile (9%), abbigliamento (9%), logistica (6%), materiale elettrico (6%), utility (6%), elettrodomestici ed elettronica di consumo (5%) e farmaceutico (5%).
I due settori di maggior successo spiegano le principali motivazioni della diffusione delle Extranet. Il metalmeccanico è formato da molte aziende piccole o piccolissime che non hanno abbastanza risorse per implementare sistemi EDI, più costosi e complessi delle Extranet. Nel largo consumo, che ha un insieme molto frammentato di attori, questa tecnologia invece è estremamente utile per controllare l’operato dei business partner e favorirne l’integrazione.
Nei diversi contesti aziendali, in cui vi sono ancora freni alla digitalizzazione,ci si aspetta che la normativa sulla Fatturazione elettronica obbligatoria, che scatterà dal 1 gennaio 2019, avrà un impatto positivo sull’incremento dell’impegno delle aziende sull’innovazione.
Tanti sono infatti i vantaggi raggiunti dalle aziende che sono già pronte per l’obbligo della fatturazione elettronica B2b: oltre al mero risparmio economico (è stato stimato un beneficio che oscilla tra i 7,5 e gli 11,5 euro per fattura per coloro che emettono almeno 3mila fatture all’anno, e tra gli 1,8 e i 3,7 euro a fattura per le aziende che hanno volumi inferiori) ci si deve focalizzare sulle ripercussioni più ampie della normativa. La ricerca ha più volte evidenziato che i vantaggi più consistenti si avranno quando si riuscirà a passare dalla mera gestione di documenti, alla gestione di flussi di dati potendo contare infatti su dati già strutturati alla fonte, perché appunto, provenienti da fatture che rispondono tutte agli stessi requisiti. A conferma di ciò si è calcolato che i risparmi derivanti dalla digitalizzazione dell’intero ciclo dell’ordine-pagamento oscillano tra 25 e 65 euro a ciclo.